La forza espressiva, immediatamente percepibile dall’ingresso, sta nella relazione fra le strutture che la compongono.
Il segno architettonico principale tracciato dall’Architetto Massimiliano Vinci, risulta essere la mancanza di gerarchie tra i volumi in un equilibrio tra elementi difformi, evidenziati dall’utilizzo dello stesso pavimento in legno che lega l’intera struttura.
L’osservatore, infatti, viene subito accolto dalla visione prospettica dell’ingresso due pareti che si stringono, come in un abbraccio e lasciano intravedere il living.
Scavate nelle pareti d’ingresso due anse dove trovano posto due sculture, sentinelle attente, complici di un benvenuto! E solo dopo aver riposto il soprabito e superato l’ingresso il living si “ apre” con tutta la sua forza e ampiezza.
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Massimiliano Vinci è nato a Roma nel 1969. Studia alla Facoltà di Architettura di Roma “la Sapienza”, dove si laurea nel 1999. Conclusi gli studi comincia a lavorare in proprio e fin dall’esordio della sua attività il suo linguaggio architettonico risulta essere fortemente espressivo e dinamico. Il tema della decostruzione affrontato durante gli studi, con la naturale revisione del linguaggio spaziale architettonico, è ricorrente in ogni sua opera e progetto, ed è espresso attraverso un’attenta ricerca di articolazione dei volumi, di integrazione tra spazi esterni ed interni, di apertura e attenzione verso l’ambiente naturale, di ricerca figurativa multidimensionale.
Oltre alla sua attività di architetto di interni, Massimiliano Vinci si occupa di progettazione di edilizia residenziale e pubblica. Partecipa inoltre a concorsi internazionali, affrontando temi di progettazione a grande scala, e scrive due libri di Architettura.
Scrive due libri: “ Massimiliano Vinci Architetto Centro Congressi”
di Virgilio Editore, Roma 2007 e “ Massimiliano Vinci Architetto
Astrazioni della mente” Edizioni Kappa, Roma 2008.