Modificazione e conservazione


A Reggio Calabria un seminario dedicato al rapporto tra l’architettura e il paesaggio

Servizio di: Caterina Parrello, architetto

Il Dipartimento DASTEC e la Facoltà di Architettura di Reggio C. hanno promosso in data 21 e 22 marzo un seminario – diretto dal Prof. Giuseppe Arcidiacono, nell’organizzazione coadiuvato dagli Architetti G. Fiamingo e A. Galbo – sul tema della modificazione urbana e paesaggistica che interessa il territorio italiano.

La prima giornata ha avuto come argomento “Le strategie della modificazione e il progetto di architettura”, e i relatori hanno dibattuto sui rapporti fra i processi di modificazione, gli strumenti dell’architetto, le normative di riferimento e il
controllo ambientale dei fenomeni. Il Professor Arcidiacono ha esordito, sottolineando come il presupposto della modificazione sia quello, appunto, di modificare qualcosa che esiste già: essa “comporta un uso dell’esistente come
materiale a cui si può riconoscere – se non un valore assoluto – almeno attenzione: attenzione alla realtà esistente, anzitutto nella sua dimensione materiale”. Da questo atteggiamento acquistano nuovo slancio il concetto di riuso, e il dibattito sulla conservazione (dei centri storici e non solo), quando si riconoscano la modificazione e la conservazione come facce di una stessa medaglia; dato che oggi l’intervento progettuale non può negare il preesistente (come invece
predicavano le Avanguardie) ma deve accettare la frammentarietà dei fenomeni, che il progetto è chiamato a interpretare: in una parola, deve accettare la stratificazione, tipica dell’architettura, della città, del paesaggio italiano.


Premio Nazionale di idee:
ARCHITETTURA CULTURA & SPORT

www.culturasport.architetturaitalia.it

Nelle foto: Il Manifesto del seminario a cura del Prof. Arch. Giuseppe Arcidiacono.

La complessa dinamica tra modificazione e conservazione è stata ripresa da Attilio Nesi – Ordinario di Tecnologia e Direttore del Dastecche ha illustrato “I processi compatibili per il governo delle trasformazioni dei luoghi”: ricerca
dipartimentale condotta con il MIUR sul recupero dei centri minori della Calabria, e finalizzata alla individuazione di protocolli pratici per gestire i “fini” e i “mezzi” relativi ad ogni tipo di intervento sull’esistente.
Introducendo la relazione di Consuelo Nava, membro della Commissione UNI GL10 per l’edilizia ecocompatibile, il curatore Arcidiacono ha sottolineato che se l’architettura è il mezzo della modificazione, la modificazione (come apprestamento dell’abitare) è il fine di ogni architettura. Riallacciandosi a questa osservazione, Nava ha illustrato il ruolo che le nuove tecnologie possono svolgere per conformare i processi di modificazione alle esigenze di sostenibilità ambientale.

Giovanni Marucci, dell’Università di Camerino è Direttore editoriale della rivista Architettura e città (Di Baio Editore), ha proposto una significativa interpretazione dei rapporti da attivare fra strategie della modificazione e tecniche del controllo ambientale: presentando gli interessanti restauri post-terremoto che ha eseguito nelle Marche, ha
sottolineato come i materiali del progetto compatibili con l’ambiente sono anche quelli che ci derivano da una tradizione dell’abitare un certo territorio. In questo senso, qualsiasi avanzamento disciplinare non può fare a meno di confrontare i “suoi” materiali e le “sue” tecniche innovative, con i materiali e le tradizioni tecniche di un luogo; anche se questo confronto non comporta necessariamente una totale adesione, ma significa il riconoscimento di una relazione con il luogo.

1 Veduta Aula Magna
2 Da sinistra: Prof. Gianfranco Neri, Prof. Giuseppe Arcidiacono, Arch. Giovanni Fiammingo.

3 Da sinistra: Arch. Nino Zizzi, Arch. Massimo Gallione, Arch. Paolo Malara, Arch. Giuseppe Arcidiacono, Arch. Caterina Parrello.

Seminario internazionale e premio di Architettura e Cultura Urbana
Camerino 29 luglio – 2 agosto 2007

L’ARCHITETTURA OLTRE LA FORMA. PAESAGGI URBANI SOSTENIBILI

Il Seminario – organizzato dall’Architetto Giovanni Marucci – propone una riflessione sull’eccesso di formalismo in cui si è risolta l’architettura negli ultimi anni e sulla necessità di confrontarsi con i temi della sostenibilità ambientale, della gestione delle risorse naturali non rinnovabili, del clima, dell’inquinamento, sul modo di pensare a insediamenti e infrastrutture più coerenti con i caratteri del territorio. In questo contesto è importante assimilare le nuove acquisizioni della scienza e della tecnologia, l’evoluzione dei materiali da costruzione, perché non siano soltanto applicazioni tecniche ma diventino parte integrante di espressioni architettoniche compiute.

Come partecipare:
Al seminario possono partecipare studenti, ricercatori, docenti, professionisti e operatori interessati al tema.
Iscrizione ed elaborati richiesti dovranno essere spediti presso: Seminario di architettura e cultura urbana, c/o Unicittà, Palazzo Ducale
– 62032 CAMERINO (MC) entro e non oltre il 15 giugno 2007.

Per maggiori informazioni: www.unicam.it/culturaurbana www.dibaio.com

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