L’architettura d’interni messicana non finisce mai di sorprendere, come dimostra il libro “Mexican L’architettura messicana è nota in Italia soprattutto per le sue coloratissime ville immerse in una vegetazione tropicale; ma s’ignora che anche nell’architettura urbana lo stile è particolare e riconoscibile. Grazie alla propensione dei messicani per gli effetti ridondanti, anche in città domina il gusto barocco della materia, sia negli interni più rustici sia in quelli geometricamente razionali. È il contrario della predilezione dei nordici per la lucentezza di una vernice o la nettezza di un metallo; è il piacere quasi tattile per le forme ricche della natura, quelle più sedimentate: le cortecce degli alberi, i conglomerati marmorei, la pelle cheratinosa di un rettile. E anche dove sembra prevalere un gioco puramente mentale, fa capolino un materiale sontuoso pieno di riflessi e sfumature. Quando poi si tratta di muri di pietra e di mobili rusticheggianti, la pietra è la più pietrosa possibile e così la legnosità dei legni. Le pietre di recupero di un convento del ‘500 Nelle foto: 1. Camera da letto con muri in pietra ricomposta con un inedito gioco grafico: fra pietra e pietra tante
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