La nascita negli anni Ottanta di questo movimento architettonico-decorativo (ma pure concettuale) ha segnato decisamente anche il modo di progettare gli ambienti interni: il recupero della lezione del passato e della decorazione (prima vista come peccato ‘mortale’), della libera composizione delle forme e dell’uso spregiudicato del colore hanno cambiato il panorama domestico; naturalmente anche il camino ne ha subito l’influenza, acquistando nuove forme e colori, in una libertà espressiva più efficace. Il Movimento La nascita del movimento Post Modern in architettura si può senza dubbio far risalire all’inizio degli anni Ottanta, quando Philip Johnson, già allievo e collaboratore del grande architetto razionalista Mies van der Rohe, decise di rompere con gli schemi, ormai troppo usati e abusati, del Movimento Moderno per recuperare in chiave formalistico-decorativa gli elementi compositivi classici (archi, colonne, contrafforti, etc) pur applicando la tecnologia costruttiva più aggiornata e rigorosa; opera esemplificativa è il grattacielo della AT&T di New York, in cui a una struttura molto lineare di acciaio e cristallo si sovrappone un timpano triangolare, mutuato da quello dei templi greci, a cui però si pratica un “taglio” circolare in corrispondenza del vertice, creando così un’espressione del tutto nuova.
1. La composizione formale di questo camino è abbastanza classica, ma la decorazione inserita
3. Disegno molto semplice per questo camino con interno in mattoni refrattari: la candida cornice di muratura, che riprende la classica forma di una casetta tradizionale, viene valorizzata dall’oblò circolare in bassorilievo al centro. |