Lo spazio fluido dove si cucina e ci s’incontra è diventato il luogo più aperto e pubblico della casa, un grande open space che accoglie la sala da pranzo e l’area relax.
La cucina come spazio separato ha cessato di esistere, sopravvive solo nelle case dell’alta borghesia quando viene utilizzata da un cuoco. L’attuale ambiente ibrido, dove coesistono diverse funzioni sotto la categoria del living, è stato recentemente definito “lo spazio dell’immaginario commestibile” per la sua funzione di riunire le persone attorno al cibo nelle diverse fasi del nostro rapporto con gli alimenti: cucinare, mangiare e digerire rilassandosi. Questo nuovo luogo dell’immaginario, per adeguarsi allo stile di vita dei proprietari, ha assunto nella pratica diverse tipologie: qui di seguito ne sono illustrate alcune.
In una villa dell’800 l’architetto di origine ungherese Monika Unger ha scartato l’idea della “cucina rustica”, scegliendo una moderna cucina minimale.
Annessi nello stesso spazio un tavolo da pranzo con sedie nordiche del dopoguerra e un piccolo salotto.