La presa d’aria esterna

QUALCHE OSSERVAZIONE INERENTE LA COMBUSTIONE…
La combustione è la reazione chimica tra due sostanze, il combustibile ed il comburente, che danno origine ad uno sviluppo di calore (calore di combustione). Nel caso del camino il comburente è l’ossigeno contenuto nell’aria atmosferica che dosato in modo opportuno provoca la combustione del combustibile, la legna. Affinché un corpo possa bruciare occorre elevare la sua temperatura ad un grado di accensione.
E sufficiente che una parte del combustibile sia accesa perché la combustione continui, alimentata dal comburente e dal calore sviluppato dalla parte accesa.
La legna brucia con fiamma. La fiamma ha la zona interna luminosa ove la combustione è incompleta per difetto di aria e quindi difetto di ossigeno, perciò dà poco calore; la zona esterna non è luminosa (è opaca) perché la combustione è completa per eccesso di aria e quindi dà il massimo calore.
Per ottenere il massimo calore dal combustibile, occorre che esso bruci con eccesso di aria. In pratica abbiamo le combustioni rapide e quelle lente; nelle rapide il calore è elevato in pochissimo tempo perché se ne disperde meno; nelle lente il calore si sviluppa lentamente e nel contempo se ne disperde una buona parte.
E opportuno osservare che solo una parte del calore dato da un combustibile viene utilizzato; molto di esso si perde per effetto dell’aria che aspirando i prodotti della combustione, nel tiraggio del camino, porta via anche parte del combustibile. Inoltre molto combustibile solido si perde in polvere attraverso la griglia cenere; altro non prende parte alla combustione perché troppo umido o poco miscelato all’ossigeno dell’aria. Le conseguenze sono la formazione di creosoto: nel caso di legna di faggio non completamente essicata si manifesta sotto forma di liquido oleoso di colore scuro che si aggrappa alle pareti interne della canna fumaria, e di monossido di carbonio (CO); questo gas che si forma in carenza di ossigeno è completamente insapore, incolore, inodore, ed è notevolmente tossico per l’organismo. Tutto questo si esprime nel concetto di rendimento: esso è il rapporto tra quanto effettivamente si ottiene in calore dalla combustione di un determinato quantitativo di combustibile, e quanto teoricamente se ne potrebbe ottenere.

La circolazione d’aria nell’ambiente dove si trova il camino rende necessaria la presa d’aria esterna; la collocazione della presa sulla parete dietro il camino e su quella a fianco (entrambe viste in pianta); la sezione della presa d’aria collocata al piano inferiore (attenzione a non toccare le strutture!); la pianta della presa ricavata a fianco del camino: meglio però che l’aria arrivi direttamente al focolare.Quanto sopra descritto conferma l’importanza della reazione tra combustibile e comburente.
Il giusto rapporto fra questi due elementi viene determinato da una corretta presa d’aria esterna, che permette di apportare un certo quantitativo di ossigeno in base alla tipologia del focolare.
Le dimensioni attuali della presa d’aria esterna sono notevolmente aumentate dopo le recenti leggi sul risparmio energetico, che prevedono l’ermeticità degli infissi.

POSSIBILI POSIZIONI PRESA ARIA
Il corretto flusso dell’aria ha assunto nuove caratteristiche, sostituendo il tradizionale tubo sotto il cassetto ceneri con la griglia in controcappa che permette la miscelazione dell’aria esterna con la parte più calda dell’aria ambiente.

In alto, è illustrata una presa d’aria esterna, con griglia regolabile in controcappa.
Sotto, in senso orario: la presa d’aria posizionata posteriormente al focolare, lateralmente, esternamente e da ambienti adiacenti e/o sottostanti purché siano arieggiati. Sono da evitare assolutamente centrali termiche, garages, cucine e bagni.
Accanto, la presa d’aria collocata al di sopra della bocca da lupo per i caminetti posti in ambienti seminterrati.
Da evitare il collegamento diretto con il volume interrato della bocca da lupo perché causa di entrata nel locale di aria umida o viziata.
Sotto, la presa d’aria collocata dal tetto evitando interferenze con il raccordo fumi. Evitare un condotto che superi i 2 ML. di lunghezza. Predisporre inoltre una serranda esterna di chiusura nel caso di non utilizzo del caminetto.
Un importante accorgimento che permette un adeguato apporto di aria per lacombustione.
Dal “Manuale Tecnico del Caminetto, MCZ”.Talvolta, molto più spesso di quanto vorremmo, il camino fa fumo, per cause diverse, strutturali (canna fumaria troppo piccola come sezione o troppo corta, con deviazioni superiori a 45° o peggio ancora orizzontali, con restringimenti o ostruzioni permanenti; mancanza della presa d’aria esterna) o atmosferiche (bassa pressione che impedisce al fumo di salire, vento di forte intensità che crea vortici o discende per la canna); comunque sia, per evitare di finire affumicati c’è una soluzione: installare con facilità sul comignolo un aspiratore radiale elettrico Gemi. Ogni apparecchio è munito di una centralina di comando a 6 velocità (da collocare accanto al camino) che permette di variare i giri della ventola per la miglior azione aspirante in ogni circostanza, ed è dotato di cavo elettrico speciale resistente alle alte temperature (anche in caso di incendio della canna fumaria, fino a 20 minuti di durata) che scorre lungo la canna e collega la centralina alla ventola aspirante motorizzata.
L’aspiratore aiuta inoltre a mantenere la canna fumaria sempre pulita, asportando la fuliggine superficiale: a fuoco spento è molto utile per un ricambio d’aria, e può essere usato anche d’estate durante le ore notturne per evitare il ristagno d’aria delle cucine o di locali chiusi. Viene installato su barbecue e cappe da cucina anche industriali fino a un massimo di 3 mq.
Le sue misure si adattano perfettamente a quasi tutti i comignoli, prefabbricati o tradizionali costruiti in opera. L’aspiratore non ostacola la normale fuoriuscita del fumo quando è disattivato, per la sua ampia apertura.Your fire
www.mcz.it

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