Riflessioni di una paesaggista La leggenda vuole che gli abitanti della Brianza siano solo casa e bottega e che passino la loro intera di Tina Attubato La mia attività professionale è sempre stata accompagnata dal desiderio di rendere il giardino, nella accezione più eterogenea del termine, un prodotto accessibile a tutti, e non solo ai fortunati proprietari di ville imponenti immerse in parchi principeschi; ritengo che educando le persone al rispetto e alla valorizzazione del proprio orticello si possa insegnare loro ad amare e aver riguardo anche per i più ampi spazi comuni, la res publica. They say the inhabitants of Brianza are all house and shop, that they spend their entire existence working and peaking
Da qui all’amore per la natura nel suo complesso il passo potrebbe essere veramente breve. A mio parere un buon paesaggista deve saper resistere a due tentazioni: da un lato quella di accogliere in modo incondizionato tutte le
Il progetto è stato commissionato da un’amministrazione comunale allo scopo di trasformare un’area incolta in prossimità di un insediamento di nuova costruzione in un parco destinato ai bambini e agli abitanti del quartiere. Per il piccolo triangolo, intrappolato tra due binari ferroviari e una strada molto trafficata, è stata concepita una soluzione semplice e di facile manutenzione, che prevedeva brevi percorsi interni, alberature, siepi e un’area destinata ai giochi. There is a new trend for increasingly structured outdoor spaces: perhaps the ‘little lawn with two shrubs’ has had its day. My work has always gone hand in hand with a desire to make the garden, in the broadest sense of the term, a product accessible to all, and not only for the fortunate owners of imposing villas immersed in princely parks. I believe that if people are taught to respect and appreciate their small plot of land, they will learn to love and respect public spaces as a consequence. The step required to go from here to a love for nature in general could be very small indeed. In my opinion, good landscape designers must resist two temptations: first, that of unconditionally accepting all customer demands, no matter how unfeasible and expensive they may be, and second, that of letting their creativity get the better of them in their search for something sensational, often resulting in their indulging their ambitions.
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