Quando l?alare si chiamava Landier

Parallelamente all’evoluzione estetica, tecnologica e funzionale del camino scorre la storia silenziosa degli attrezzi che facilitano l’uso del fuoco. Tra questi gli alari. Gli esemplari proposti in questa pagina da Andrea Losi (titolare insieme a Grazia Gado di Domus Aurea) sono autentici oggetti d’antiquariato dei quali si apprezzano le innumerevoli varietà di forma e lavorazione.

L’attrezzatura del vecchio camino era composta da diversi elementi che si distinguevano in accessori usati nel soggiorno e accessori più comuni usati in cucina. Un piccolo accenno storico sulla collocazione del camino nel Medioevo può essere interessante: allora la fonte di calore era posta al centro della stanza e il fumo fuoriusciva attraverso aperture del tetto, oppure attraverso piccole finestre senza vetri. Nel XIII secolo, il camino fu collocato contro una parete della stanza e la canna fumaria fu incorporata alla parete. Con l’influenza dello stile poi il camino, soprattutto nelle case eleganti, divenne
un elemento decorativo paragonabile ad altri oggetti d’arredo. argento, ferro lucidato e bronzo ebbero una parte importante nell’abbellimento delle grate e dei ferri da camino e con la fine del XVII secolo il camino e i suoi accessori
divennero soggetti anch’essi ai mutamenti della moda.

Nelle immagini alcuni degli alari di Domus Aurea che per offrire alla sua clientela soluzioni di arredamento "chiavi in mano" propone nella sua vasta esposizione anche mobili d’antiquariato, imbottiti e tessuti d’arredo delle marche più importanti per qualità e gusto.

Alari
I ferri variavano quanto ad elaborazione secondo le possibilità economiche del padrone di casa, ma ognuno consisteva essenzialmente di un elemento verticale terminante con due piedi fornito di una sbarra orizzontale inclinata verso il basso si da formare un terzo piede. La decorazione era limitata all’elemento verticale e i ceppi bruciavano sulla parte orizzontale chiamata ‘sbarra da ceppi’. Quest’ultima era sempre di ferro, mentre la parte ornamentale poteva essere di ferro, ottone, bronzo o argento. Esistono anche esemplari eccezionali, datati a partire dal XVII secolo, in metallo intarsiato con smalto colorato. Nel castello di Windsor a Hampton e Knole ci sono alari in argento dorato, così come in
molti castelli francesi. Su un volume francese dell’Ottocento si trova un’interessante distinzione tra alare alto e alare basso. Il primo e sembra anche più antico si chiamava landier, il secondo, quello più basso, chenet, il termine tutt’ora in uso e passato nel tempo a designare qualsiasi tipo di alare. In italiano al termine landier si potrebbe far corrispondere il termine antico di ‘capofuoco’ parola bellissima e andata in disuso che varrebbe la pena rivalutare. Ma la distinzione non è solo formale. L’alare basso serviva solamente a tener sollevata la legna del piano del focolare, mentre il landier, cioè quello alto, aveva appigli o cestelli alla sua sommità per appendervi scaldini o tenervi recipienti che si voleva stessero al caldo della fiamma. (Il brano è tratto dal libro di Giuseppe Maria Jonghi Lavarini e Franco Magnani, Il grande libro del camino, DI BAIO EDITORE, www.dibaio.com)

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