Simone Micheli

“Progettare – spiega Simone Micheli – significa dare delle risposte mirate e straordinarie a precise richieste reali o virtuali saldamente legate alla vita. Essere un architetto contemporaneo, dunque, significa essere primariamente un risolutore di problemi psico-funzionali, essere un uomo che non progetta solo in metri cubi e metri quadri ma anche in “metri poetici” e “metri stimolanti”.”
“To design – explains Simone Micheli – means to give targeted and extraordinary answers to specific real or virtual requirements, strongly related to life. So, being a contemporary architect, means first of all being a solver of psycho-functional problems, a man who uses not only square or cube meters, but also “poetry meters” and “stimulating meters”.”

Ho iniziato il mio viaggio progettuale stimolato da mio padre e da mia madre, entrambi artisti, poi, durante l’incedere temporale, molti sono stati i momenti di trasporto emotivo e sensoriale che hanno favorito la crescita della mia sensibilità progettuale. Sicuramente l’amicizia di Giovanni Michelucci ed i saggi e prudenti consigli di Bruno Zevi hanno profondamente segnato il mio animo, ma la ferrea volontà di vivere la vita in modo completo e sempre pieno, respirando intellettualmente vari frammenti raccolti visivamente, sensorialmente e contenutisticamente in giro per il mondo ha decisamente favorito la definizione della mia bolla espressiva. Un amico un giorno mi disse: “se l’architettura fosse una malattia, tu saresti un malato grave”. E’ vero è proprio così, anche se mi dà gioia pensare che l’architettura sia una malattia! Il mio rapporto con questo straordinario mondo creativo legato alle dimensioni spaziali è potente, entusiasmante, ha creato in me una positiva dipendenza fin dall’infanzia. La mia vita, quella della mia compagna nella vita e nel lavoro Roberta, dei miei più stretti collaboratori è caratterizzata da continui sogni ad occhi aperti, da progressive ed inesauribili percezioni creative che si articolano e si moltiplicano senza soluzione di continuità in ogni momento della giornata. Vivo dentro una giostra che è in movimento perpetuo. Quando penso alle fatiche compiute dal mio Studio per la definizione di spazi e/o di cose per l’uomo, m’illumino perché ogni ricordo è un ricordo di lavoro trasformato magicamente in piacere globale, di effervescente vita meravigliosamente consumata! Progettare è come amare! Per realizzare veri sublimi progetti è necessario saper amare, è necessario essere innamorati del quotidiano e nel quotidiano. Io lo sono.”
“I have undertaken my design career under the spur of my parents, who were both artists. Then, as time went by, my emotions and senses were often stimulated and overwhelmed, favoring the growth of the design sensitivity. Certainly, the friendship with Giovanni Michelucci and the wise and cautious advice by Bruno Zevi have marked my soul, but the strong desire to live life fully and completely – breathing bits and fragments collected through my senses all around the world – has favored the definition of my expression sphere. One day, a friend told me: “If architecture were a disease, you would be seriously ill”. That’s exactly true, although I like to think that architecture is a disease! My relationship with this extraordinary creative world related to space dimensions is powerful, enthusiastic, it has given me positive addiction ever since my childhood. My life, and the life of my personal and professional partner Roberta, as well as of my close collaborators, is characterized by continuous dreams with open eyes, gradual and inexhaustible creative perceptions that articulate and multiply with no discontinuity, all through the day. I live inside a carousel that never stops. When I think of the hard work my studio has done to define spaces and/or things for man, I brighten up inside because every memory is the memory of a job magically turned into global pleasure, of sparkling life lived in wonder! Designing is like loving! To make sublime projects, you must be able to love, to be in love with everyday things and in everyday life. Well, I am.”

Esaltare la sensorialità
Storia, tecnologia, fantasia, invenzione, proiezione verso il futuro fanno parte della ricetta creativa dell’Architetto Simone Micheli. Story, technology, fantasy, invention, orientation towards the future, are part of the creative recipe of the architect Simone Micheli.
Servizio a cura di / Report by: Laura Perna

Simone Micheli fonda l’omonimo Studio d’Architettura nel 1990 che è costituito oggi da 15 progettisti. Lo studio, diviso in dipartimenti, si occupa di progettazione architettonica, di contract, interior design, exibit design, grafica e comunicazione. Insegna come visiting professor in varie Scuole ed Università Internazionali, per l’anno 2000 è stato visiting Professor presso la Hong IK University di Seoul. E’ direttore editoriale dal 1998, dell’annual “Contract International”. Dal ‘98 cura una rubrica sulla rivista “OFX” legata alle problematiche contract. Ha scritto i volumi: “I negozi vita morte e miracoli”, “Architetti Toscani under 40”, “Progettare negozi 1 e 2”, “Progettare Alberghi”. Espone alla Biennale di Venezia, settore architettura nel ’91. E’ curatore di esposizioni culturali realizzate nell’ambito della Fiera “Abitare il Tempo” a Verona dal ’93. E’ curatore di mostre tematiche “contract” realizzate nell’ambito di “Expotour” – Fiera di Milano; “Tecnohotel” – Fiera Internazionale di Genova; “Decosit” – Fiera di Bruxelles dal 1992. Del ’94 è la realizzazione della nuova immagine degli uffici “Mascioni” a Cuvio Varese. Del ’96 è il progetto per il franchising “Peroni Music Cafè”, “Kronembourg” e “Sammontana”. Nel ’99 viene realizzato il progetto per la Pizza A. Ginocchio a Docé – Verona. Sempre del ’99 è la realizzazione della nuova hall e delle camere dell’Hotel “La Corte dei Butteri” – Gruppo Migros-Hotelplan sull’Argentario. Del 2000 sono i progetti per i centri estetici in frachising donna e uomo per Jean Klebert e per il centro termale di Borgomanero-Novara. E’ direttore artistico di “Adrenalina”, “Jean Kmebert” sezione interior design ed exibit design. E’ consulente esterno delle più importanti Fiere di settore europee: Bruxelles, Genova, Milano, Verona. Nel ’99 viene pubblicato dalla casa editrice DDE di Milano il volume “Studio d’Architettura Simone Micheli – opere dal ’90 al ’99”.
Simone Micheli founded his architecture studio in 1990 and, today, it includes 15 designers. The studio, divided into departments, deals with architectural design, contract projects, interior design, exhibit design, graphics and communications. He was Visiting Professor in several international schools and universities, in 2000 è was Visiting Professor at the Hong IK University in Seoul. Since 1998 he has been the editor-in-chief of the annual publication “Contract International”. Since 1998 he has written a regular feature in the magazine “OFX” dealing with contract issues. He has written the volumes: “I negozi vita morte e miracoli” (Shops: life and wonders), “Architetti Toscani under 40” (Tuscan architects under 40), “Progettare negozi 1 e 2” (Designing shops 1 & 2), “Progettare Alberghi” (Designing hotels). He has been an exhibitor at the Biennale show in Venice since 1991, in the architecture department. He has organized cultural events within the frame of the exhibition “Abitare il Tempo” in Verona since 1993. He has also been responsible for exhibitions in the “contract” sector within the frame of “Expotour” – Milan; “Tecnohotel” – Genoa Fair; “Decosit” – Brussels fair since 1992. In 1994 he revised the image of the “Mascioni” offices at Cuvio Varese. In 1996 he created the design for the franchising projects “Peroni Music Café”, “Kronenbourg” and “Sammontana”. In 1999, he delivered the project for Pizza A. Ginocchio at Docé ,Verona. Also in 1999 he designed the new hall and rooms of the hotel “La Corte dei Butteri” – Gruppo Migros-Hotelplan in the Argentario area. 2000 was the year of the projects for the Jean Klebert franchised beauty centers for men and women and the spa resort at Borgomanero, Novara. He is the art director of “Adrenalina” (Adrenaline) and “Jean Kmebert”, interior design and exhibit design sections. He is a freelance consultant for the leading European exhibitions in the contract industry: Brussels, Genoa, Milan, Verona. In 1999, the publishing house DDE in Milan published the volume “Studio d’Architettura Simone Micheli – opere dal ‘90 al ‘99” Simone Micheli Architecture Studio – The orks from 1990 to 1999)

sedia Mela, tavolo Melone
(MB arredamenti Metallici)
Mela chair, Melone table
(MB arredamenti Metallici)
immagini del Peroni Music Café, realizzato a
Castelfranco Veneto nel 1999
two views of the Peroni Music Café, set up at
Castelfranco Veneto in 1999

Grammatica creativa
Creative grammar

Dal progetto alla realizzazione.Un itinerario espressivo illustrato attraverso tre case: quella di Simona e Carlo Mascioni, di Clio Arnoldi e Alessandro Sala e, ultima in ordine di tempo, quella di Gianluca Pinto.
From design to implementation. An itinerary illustrated by three houses, belonging to Simona and Carlo Mascioni, Clio Arnoldi and Alessandro Sala and, last but not least, Gianluca Pinto.
La casa di Simona e Carlo Mascioni ha dimensioni abbastanza estese; qui l’architetto Simone Micheli ha saputo trasformare in realtà il sogno di un’intimità da vivere in uno spazio anti-canonico, realizzando ambienti essenziali ed articolati.
Simona and Carlo Mascioni’s house is relatively large. Here, the architect Simone Micheli has turned the intimacy dream into reality, creating an unconventional space with essential and articulated environments.

una veduta del soggiorno con il doppio volume (Imbottiti: Cappellini e Poltrona Frau)
a view of the living room with a double volume (Upholstery: Cappellini and Poltrona Frau)
soggiorno con in primo piano il tavolo in acciaio e cristallo e le storiche sedie di Gio Ponti (“Superleggera”) per Cassina
the living room with the glass and steel table in the foreground and the historical chairs by Gio Ponti (“Superleggera”) for Cassina
un detttaglio della casa di Alessandro Sala e Clio Arnoldi: la scala
one detail of Alessandro Sala e Clio Arnoldi: the stairs

Nella ristrutturazione della casa milanese di Clio Arnoldi e Alessandro Sala, lo Studio toscano ha abilmente coinvolto tutti gli ambienti principali nella creazione di un contesto intrigante fatto di spazi ricchi ed articolati ai quali fanno eco vuoti volumetrici amplificati da un attraente doppio volume. Qui ogni traccia narrativa lineare sembra interrompersi, così un parquet da disegno pulito si contrappone a pareti e soffitti dal taglio asimmetrico creando un effetto destabilizzante; così pure l’articolata balaustra-scultura della passerella è antitetica alla liscia parete attrezzata; la caratteristica scala a chiocciola in ghisa interpretata in blu totale contrasta con il diffuso chiarore di pavimento, soffitti, pareti ed arredi. Lo sguardo non è più attratto verso un punto focale della casa ma ne insegue mille, catturati in un gioco di riflessi più o meno nitidi di specchi e acciaio inox graffiato. Il risultato dell’intervento si può quindi riassumere in un momento di fascino che attrae e stuzzica la curiosità di chi vi si trova immerso.
For the restoration of the Milan house of Clio Arnoldi and Alessandro Sala, the Studio has involved all the main environments for the creation
of an intriguing context made up of rich articulated spaces, which are opposed to empty volumes amplified by an alluring double volume. Here, every trace of linear narration seems to vanish, so a parquet with a clean design is combined with asymmetric walls and ceilings, creating a destabilizing effect, just like the complex banister-sculpture of the catwalk clashes with the smooth equipped wall. The characteristic cast iron winding staircase in deep blue clashes with the diffused light color of the floor, ceiling, walls and furniture. The eye is no longer attracted towards a focal point in the house, but it follows a thousand objects, captured in a game of reflections in mirrors and scratched stainless steel.
The result of the restoration can be summarized as a moment of charm that captures and stimulates the curiosity of people who enter this space.

Lo studio di Architettura Simone Micheli pare aver creato per la casa di Gianluca Pinto, a Firenze, un organismo logico con tante sfaccettature, capace di suscitare forti emozioni ma anche di coniugare comfort e praticità. Sono le mille accezioni del bianco che danno forma a questo spazio senza mai scadere nel banale: un pavimento composto da un laminato d’alluminio costituisce lo sfondo neutro per specchi che con i loro tagli irregolari inventano un dinamismo ottico-spaziale continuo dove si rincorrono senza sosta gli arredi bianchi anch’essi. Un tavolo, un divano, un tavolino, un lampadario: forme morbide di diversi materiali disegnati dallo Studio Toscano e cosparsi di punti luce, che concorrono a dare all’ambiente l’aspetto di uno scintillante manto nevoso. L’unica sobria pennellata di colore si manifesta nella tenda della camera da letto dove impalpabili strisce di organza nei toni del blu donano un tocco di tranquilla vivacità che non turba affatto il puro equilibrio generato dal bianco e dai lievi toni di grigio utilizzati in tutta la casa.
In Gianluca Pinto’s house in Florence, the Architecture Studio Simone Micheli seems to have created a logical organism with many facets, able to arouse strong emotions as well as to marry comfort and convenience. A thousand shades of white give shape to this space without being banal: a flooring made of laminated aluminum is the neutral background for the mirrors which, with their irregular cuts, create a continuous optical and spatial dynamism, scattered with white furniture. A table, a sofa, a small table, a lamp: soft shades of different materials designed by Studio Toscano and scattered with lighting points, which cover the environment with a sort of snow coat. The only sober colorful brush stroke is found in the bedroom curtains, where immaterial organza stripes in different blue shades give a touch of peaceful vivacity without disturbing the pure balance created by the white and the pale gray shades used all around the house.

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