Più di 500 ‘Rùsca’ a Santa Maria Maggiore, in Val Vigezzo, per il XXIV Raduno Internazionale degli Spazzacamini. Questo celebre esortativo, leggermente ritoccato per l’occasione, poteva essere comodamente assunto a cavallo di battaglia del XXIV Raduno Internazionale dello Spazzacamino, avvenuto dal 1 al 5 settembre in Val Vigezzo. L’evento, distribuito in cinque differenti manifestazioni si è snodato lungo i vicoli di tre paesi ormai ampiamente collaudati per la kermesse: Santa Maria Maggiore, Malesco e Villette, letteralmente invase da oltre cinquecento “rùsca” provenienti dai più svariati angoli del pianeta, e confluiti in questi luoghi semplici e incantevoli. I primi due giorni del Raduno hanno
Lungo la giornata di sabato il clima è stato clemente, il gruppo di spazzacamini si è dapprima raccolto attorno
Santa maria maggiore è, insieme a Malesco, il paese più popoloso della Valle Vigezzo (VB), e un importante centro di riferimento culturale del
Delegazioni di tutto il mondo Lo stesso clima lo si è potuto respirare nella giornata-culmine di domenica, a Santa Maria Maggiore, teatro di una
E quando il corteo si immette in Piazza Risorgimento, scanditi dalla voce di Anita Hofer (Vicepresidente dell’Associazione Nazionale degli Spazzacamini e tra gli organizzatori dell’evento) innalzano le proprie bandiere e cartelli su cui è scritto il nome del proprio paese: Francia, Germania (il gruppo più numeroso) Svizzera, Belgio, Olanda, Austria, Svezia, Danimarca, Inghilterra, Irlanda, Scozia e addirittura Stati Uniti, seguiti dai nostri connazionali provenienti da ogni regione. Alcuni si arrampicano sul tetto del vecchio municipio sventolando le loro tube, la folla oceanica scroscia in un appassionato applauso e centinaia di telefonini e macchine fotografiche si alzano per immortalare l’evento. Scorgo un bambino biondo e paffuto con le guance nere di fuliggine, mi incuriosisce la sua presenza e mi avvicino, si chiama Ben, ha nove anni e viene da Prington, Inghilterra, dice che è qui perché i suoi genitori hanno deciso di sposarsi in questi giorni, suo padre è spazzacamino e da grande Ben vuole diventare come lui.
Gli chiedo che cosa gli piace di questi posti, ma è visibilmente imbarazzato e lo lascio tranquillo a godersi il suo momento di celebrità. Incontro quindi un americano, anzi, “un italo-americano”, precisa Sergio nel suo italiano scivoloso che presto si tramuta in inglese. “Sono partito due giorni prima dell’evento, da Washington, ovviamente in aereo. Il viaggio è stato devastante ma ne è valsa la pena. Veniamo un po’ dappertutto: New York, Boston, Los Angeles. Siamo come una grande famiglia, anche se non ci siamo mai visti prima”. Mi affianco ad un tedesco, viene da Karlsruhe, Germania, la nostra birra sembra essere di suo gradimento, è un omone nerboruto, dal portamento fiero, con i mustacchi affilati come quelli di Dalì, dice che è da quindici anni che fa questo mestiere, quando era già adulto, perché in Germania questa professione è proibita ai minori.
Enzo invece viene da Pescara, lui addirittura ha un’impresa di spazzacamini, e non è l’unica nella sua città. Il figlio segue le sue orme da quando era un ragazzo e non si è mai lamentato. Non è rischioso come agli albori di questo mestiere, anzi, dice che alle volte torna a casa senza una macchia o uno sbuffo di fuliggine. Si è dichiarato pienamente orgoglioso e soddisfatto il Presidente della Provincia del Vco Paolo Ravaioli: “Un evento singolare”, ha commentato, “che ci fa scoprire un mestiere che pareva essere tramontato e invece è ancora vivo. Un evento unico.” La manifestazione si è conclusa con una gita a Sonogno, in Svizzera, paese natale del protagonista de “I fratelli neri”. La fine è arrivata e i pullman si caricano di spazzacamini diretti alle proprie case. Aspettando il venticinquesimo. (Luca Ottolenghi)
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