Tante sorprese nel cubo

Una collina in Lussemburgo

Abitare è un’arte. Se facile è indulgere nella monotonia, vi sono casi in cui l’architettura stessa e l’arredo diventano uno stimolo continuo per la fantasia

Living is an art. Although it is easy to indulge in monotony, there are examples where architecture itself and furniture act as a continuous stimulus for the imagination.

Progetto di: Regina Pizzinini e Leon Luxemburg (Vienna, Austria)
Testo di: Leonardo Servadio.
Foto per gentile concessione dei progettisti.

Al contesto rende omaggio il profilo esterno di questa casa lussemburghese, che sorge sul declivio di un colle che guarda verso est un vicino villaggio e il suo castello. Finestre squadrate, tetto a falde, intonaci rosati rispondono a questa atmosfera un po’ fuori dal tempo, ma certamente coerente con la tradizione. E’ all’interno che avviene la rivelazione; lo sconvolgimento, si potrebbe dire. In luogo della regolarità e uniformità degli esterni, ecco prorompere
il colore e la variazione continua degli spazi e delle proporzioni. Un canto di gioia, un gioco fantastico. Il razionalismo aveva rivalutato il colore come elemento capace di dare vita a edifici scanditi da serie ripetute ed eguali.

The exterior appearance of this house from Luxembourg honours its setting. It stands on the slope of a hill that overlooks, to the east, a nearby village with castle. Square windows, pitch roof, and rose-coloured plasters create a
sort of timeless atmosphere coherent with tradition. The inside changes radically. The regularity and uniformity of the exteriors is met with an explosion of colour and a continual variation of spaces and proportions inside. Rationalism turned colour into an element capable of giving life to buildings punctuated by repetitive sequences.

Nelle foto: Il disegno tradizionalista dell’esterno evidenzia con forza lo stacco nell’entrare. L’interno appare come una
dimensione nuova: un ritmo incalzante in cui si alternano suggestioni di luce e colore.

Vista dal secondo livello verso il salotto, a doppia altezza. Un taglio obliquo rispetto alla positura ortogonale della stanza, allarga la scala in alto.

The traditionalist exterior design clearly emphasises the contrast when you enter. The interior looks like a new dimension. It has clear rhythm punctuated by effects of light, space, and colour.

View of the second level towards the double-height living room. An oblique break with respects to the orthogonal design of the room widens the staircase at the top.

Variazioni sul tema

E’ lasciato di solito alla musica il compito di sviluppare sorprese: sulla base di un tema iniziale le variazioni esercitato la creatività del compositore nel proporre cambiamenti che pur sempre riconducono al nucleo di base, ma ripresentandolo in modi differenti. L’architettura questo invidia di solito agli esercizi melodici: ma i migliori progettisti sanno riproporre questo concetto anche entro ambiti spaziali; Così Regina Pizzinini e Leon Luxemburg hanno fato della riscoperta del colore una missione. Un colore forte, deciso: rosso, giallo azzurro: tonalità senza compromessi, decise, forti come dichiarazioni di nettezza. Così il colore separa mentre unisce nell’impressione marcata che suscita: perché colore è anche emozione in sé. E diventa profilo che specifica i diversi elementi. Una scala il cui fianco è rosso intenso si presenta con tale evidenza da assumere ruolo di simbolo, una presenza che funge da accompagnamento e da sfida.

Che sarebbe la vita senza colore? E quindi perché non ritrovarlo anche a corredo di una scala e di una balaustra?
Nel gioco si respira un’aria di libertà che è stimolo di creatività.

Nelle foto: Il salotto, visto dall’ingresso verso la parete gialla sormontata dall’arco oltre il quale si intravede la scala rossa che conduce al terzo livello. I tagli sghembi creano illusioni ottiche.

Lo slargo al secondo livello: da qui si traguarda sia al salotto grande sia a un salottino angolare. La scala senza balaustra accentua la sensazione di altezza nel salire.

The living room seen from the entrance looking towards the yellow wall with arch above; beyond this arch you can make out the red staircase that leads to the third level. The oblique cuts create optical illusions.

The widening on the second level. From here you can see the large living room and a small corner area. The banisterless staircase accentuates the feeling of height as you go up.

Quella logica viene estremizzata. Il colore sottolinea volumi che si staccano con nettezza da altri, definisce ambienti che si intersecano, passaggi che si sovrappongono così da svolgersi come in un labirinto aperto, dove la complicatezza è cercata non per nascondere ma per rivelare e per sollecitare un nuovo interesse. La casa diventa così luogo di continuo stimolo a una nuova attenzione: è qui che si scopre capace di divertimento, nel senso proprio del termine, che indica il distogliere da quel che avveniva prima. Così elementi disegnati da puro colore si stagliano sul biancore.

This logic is taken to an extreme. Colour m
arks out volumes that stand out with distinction from the others. It defines intersecting rooms and overlapping passageways to create a sort of open maze. The complicated nature of the maze has not been sought with the intention of concealing but rather to reveal and stimulate renewed interest. In this way the house becomes a place of continual novelties, and so becomes fun in the true sense of the word, thus becoming a detachment from what occurred beforehand. Elements designed by colour alone stand out against the whiteness.

Verticalità e vertigine

Formatisi in Austria, i due progettisti, Regina Pizzinini e Leon Luxemburg, hanno conosciuto la
verticalità dei monti come una costante del paesaggio. La scoperta di questa dimensione è fondamentale nella progettazione, soprattutto dove si ha a che fare con case che si svolgono su più livelli. E’ consueto trovare edifici che sul salone presentino spazi a tutta altezza. Il problema è come elaborare questi sfondati entro la logica della casa. In questa casa due aspetti si coniugano: il colore che sottolinea il passaggio e lo stacco. E un modo particolare
di intendere la scala: senza balaustra, aperta. In questo modo si comunica con maggiore efficacia lo sviluppo in altezza: per effetto della sensazione psicologica. Comunicando sicurezza, la balaustra toglie il senso di separazione tra i livelli anche ove questi sono distanziati da altezze non indifferenti. Qui anche un’altezza non grande è esaltata dalla scala aperta. Chi la guarda, ne cava un senso di vertigine. E’ un po’ come salire sui monti, dove non
vi sono protezioni e la vista spazia libera verso valle. Questa casa è stata in origine progettata per una signora che vi avrebbe vissuto con la figlia undicenne. Ed è stata così concepita come un luogo giocoso. Anche nelle scale aperte si ritrova un poco del gioco: salire è una piccola avventura. Il gesto perde la sua banalità per ritrovare il valore della conquista. La balaustra è riproposta invece al di sopra del salotto: qui essa evidenzia il fatto del guardare di sotto come momento di comunicazione tra i livelli. Infatti se visivamente la balaustra appare sottolineare lo stacco, in realtà diventa momento di raccordo: di sopra si può “sostare”, e guardare di sotto. Sulla scala invece, occorre muoversi. L’arco che apre lo sfondato invita appunto a inoltrarsi.

La disposizione dei raccordi secondo linee diagonali rispetto alle stanze determina cambi di prospettiva
e implica una continua rotazione. Così lo spazio perde la sua staticità e diventa dinamico.

Nelle foto: Al livello superiore si trovano le camere da letto e i bagni. Ma quel che acquista maggior rilievo è lo spazio di
passaggio, il disimpegno centrale che guarda da varie prospettive verso il livello basso, e che si prolunga in un balcone interno laterale.

On the upper floor there are the bedrooms and bathrooms. Yet acquiring greater prominence is the central passageway
that looks onto the lower level from several perspectives, and which extends into an interior side balcony.

La casa non è piccola: ben oltre 500 metri quadri che si svolgono su tre livelli contenuti entro uno spazio cubico. Ma il gioco elle finestre e delle pareti interne disposte di sghembo, degli archi e delle scale producono una serie di rotazioni che fan sì che gli spazi si avvolgano attorno a un ambiente a doppia altezza ove si trova il salotto con camino: l’ambiente più luminoso e aperto verso l’esterno, ma anche quello cui riconducono tutti i locali disposti lungo il perimetro sui vari livelli. Una dimora che può confondere a prima vista, ma che poi sa farsi apprezzare come luogo dove la novità è di casa.

Le piante: a sinistra il piano terra e qui accanto il primo
piano. Il volume dell’edificio è a base quadrata, ma lo
spazio non resta bloccato, si articola grazie ai volumi posti agli angoli e ai tagli obliqui, insieme con gli sfondati che creano inconsuete prospettive interne.

The house is not small. It is well over 500 square metres arranged on three floors contained within a cube.
But the windows and interior walls arranged obliquely, together with the arches and staircases, produce a series of rotations that make the spaces wrap around a double height living room with fireplace. This most well lit room opens onto the exterior, as are those located along the perimeter at various levels. This initially confusing dwelling becomes a
place in which novelty becomes the norm.

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