Piatto e morbido come una moquette: un prato così è il sogno di molti italiani. Diventa una piccola sfida con la natura, ma spesso difficile da realizzare per il nostro clima mediterraneo. Forse è meglio “cambiare rotta”, e capire che, anche un manto verde “rustico”, una prateria un po’ incolta ma popolata di fiori, è uno splendido tappeto erboso. Si pensi ad esempio, ai prati con le margherite o ai prati di montagna, ricchi di ogni colore e fioritura. Per chi vuole provare ecco alcuni preziosi consigli per ottenere un bel ‘manto verde’. Innanzitutto bisogna favorire la crescita di una buona erba, quindi è necessario che il terreno sia fertile, ricco di sostanza organica, soffice e permeabile, al fine di consentire un’adeguata espansione radicale, un buon circolo d’aria ed acqua e ben drenato. Anche se ogni prato ha il proprio carattere, con specifiche esigenze di crescita, di ‘coltivazione’ e di taglio. Per seminare, i periodi migliori sono marzo
Prima di seminare occorre innanzitutto asportare tutto ciò che vi è di estraneo nel giardino (sassi, infestanti, detriti,…), fresare il terreno, frantumando bene le zolle per una profondità di 15-20 cm, miscelando gli strati ed incorporando i fertilizzanti (concime ternario a lenta cessione, ricco di azoto, fosforo, potassio), gli ammendanti (per migliorare la struttura del suolo, favorendone la fertilità e l’aerazione, mediante letame maturo o concimi organici), e, se necessario, i correttivi del ph e per la compattezza del terreno (sabbia fine e torba favoriscono l’aerazione) ed aggiungendo infine terra alla bisogna.
Uniformare e livellare la superficie con un rastrello, infine rullare. Ora si può seminare! Occorre prestare attenzione alla scelta del tipo di seme, valutando il clima (mite, freddo, siccitoso, piovoso), il terreno (arido, compatto), l’esposizione al sole o all’ombra, la disponibilità idrica (più o meno abbondante e costante), l’impiego del prato (calpestabile o ornamentale), e la manutenzione prevista. In generale un miscuglio di 4-5 specie di graminacee, garantisce maggior robustezza al prato, divise in base alle loro capacità di resistenza ai diversi tipi di situazione ambientale, all’uso e al taglio.
Per avere prati che abbiano buona resistenza alle alte temperature, le specie migliori sono: Cynodon Dactylon, Festuca Arundinacea, Agrostis Tenuis, Poa Pratensis; per resistere alla siccità è più indicato un miscuglio di: Cynodon Ibridi, Cynodon Dactylon, Festuca Rubra, Lolium perenne; per resistere al freddo Poa Pratensis, Festuca Rubra, Agrostis Stolonifera, Cynodon Dactylon, per crescere e resistere meglio all’ombra miscele di: Festuca rubra, Poa Nemoralis, Agrostis Palustris e Cynodon Ibridi. Per resistere invece meglio al calpestio miscele di Cynodon Ibridi, Cynodon Dactylon, Festuca Arundinacea, Poa Pratensis; per il taglio basso si consigliano Lolium perenne, Agrostis palustris, Cynodon Ibridi, Poa Nemoralis.
Per spargere i semi il più uniformemente possibile (per evitare le macchie di leopardo), conviene preparare, in un secchio, una miscela in parti uguali di sabbia grossolana e semi e seminare a spaglio, seguendo file parallele per poi procedere ad angolo retto, incrociando i passaggi. Infine bisogna innaffiare “a pioggia”. Il terreno deve essere sempre umido ma non fradicio (potrebbero svilupparsi malattie funginee), per favorire la germinazione. Non creare ruscellamenti, che spostano i semi, né permettere che si formi una crosta superficiale a causa dell’umidità. Il primo sfalcio non deve essere troppo basso perché le piantine in ripresa rimangono private delle sostanze nutritive ed il prato stenterà a crescere, ingiallendo e diradandosi in estate. (Alessandra Villa) Il camino per esterno
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