In toscana, nella campagna di Carmignano, é presente questa torre medicea del 1700, intorno alla quale é costruita una villa, con progetto ad opera dell’Ing. Giancarlo Bartoli, che ha curato anche il disegno di tutti i mobili interni della villa. La parte più antica dell’edificio é costituita dai locali intorno alla torre, abitati dagli armigeri, che controllavano le proprietà dei Medici. La casa é circondata da un prato con un bosco di querce. Gli spazi esterni sono caratterizzati dalla presenza di una fontana con vasca, in cui é stata inserita una ninfa dei boschi in bronzo, opera di Giuliano Vangi, un artista toscano conosciuto in tutto il mondo.Davanti alla casa vi é uno spazio aperto in ghiaia con riquadri in pietra e protetto dal soleggiamento estivo da tende da sole. Tale spazio é utilizzato sia nelle stagioni primaverili e autunnali, che nel periodo estivo. Le tende utilizzate consentono di mantenere una leggerezza continua sulla facciata del casale, con la possibilità di togliere le tende in qualsiasi momento.
Tale intervento, rispetto alla creazione di un portico, magari in muratura, risulta sicuramente meno invasivo e più rispettoso considerando la storicità dell’edificio su cui si é intervenuti. Il sistema di protezione solare utilizzato nelle aperture degli altri fronti dell’edificio prevedono l’utilizzo di tende a caduta in stile con braccetti, che riprendono stilisticamente lo spirito storico dell’edificio.I Medici sono una delle più note famiglie principesche d’Europa, protagonisti della storia
italiana ed europea dal XV al XVIII secolo. Oltre ad aver retto le sorti della città di Firenze prima e della Toscana poi, dal 1434 fino al 1737, ed oltre ad aver dato i natali a tre papi e due regine di Francia, essi godono tutt’oggi di una straordinaria fama per aver promosso in misura fuori del comune e per diverse generazioni la vita artistica, culturale, spirituale e scientifica del loro tempo. Le loro straordinarie collezioni d’arte, di oggetti preziosi, di libri e manoscritti, di rarità e di curiosità si sono conservate praticamente integre fino ai giorni nostri e sono alla base del patrimonio di molte delle più importanti istituzioni culturali di Firenze.