Il tetto, importante coronamento dell’edificio e indispensabile difesa contro le intemperie, si abbina perfettamente al legno: decorativo, leggero, sicuro, resistente ed economico.
Il tetto riveste una funzione centrale nell’architettura di un edificio. Rappresenta l’elemento della casa, in cui il legno puó essere considerato certamente il dominatore indiscusso: il tetto in legno è una tradizione, dato che il legno, materiale ecologico e riciclabile, dimostra alcuni vantaggi anche nella costruzione dei tetti:
- peso contenuto (50 kg/mq) rispetto al calcestruzzo (200- 250 kg/mq)
- facile manutenzione
- buon isolamento termico
- tempi costruttivi ridotti
- minori costi rispetto alla struttura di cemento o laterocemento
- risparmio durante la fase costruttiva poiché non è richiesto alcun intonaco
- un tetto in legno offre maggiore sicurezza, in particolare nelle zone sismiche.
Il tetto è una struttura portante, che deve sopportare grandi sollecitazioni: il lavoro professionale dei carpentieri è perció indispensabile. Nelle nostre zone si è sviluppato storicamente il tetto inclinato, poiché questa forma ben si adatta alle condizioni climatiche della maggior parte dell’Italia.
Questo tetto è stato tradizionalmente realizzato come “tetto freddo“, perché la temperatura interna ed esterna della copertura sono simili, a causa della ventilazione interna della copertura e del sottotetto: si evita la formazione di acqua di condensazione e ghiaccio. Un tetto caldo, invece, necessario quando il sottotetto deve essere abitato, deve essere ben isolato nei confronti di freddo e vapore, e soprattutto contro la radiazione solare estiva.
Appunti
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IL LAMELLARE Con l’uso di strati di legno (lamelle) incollati, con prodotti fenolici ad alta resistenza, a strati alternati secondo l’orientamento delle fibre, si possono ottenere elementi strutturali molto più leggeri (1/5 del cemento armato) a parità di capacità statica, con possibilità di forme particolari, meglio dell’acciaio, non soggetti alla corrosione né attaccabili da muffe, insetti e funghi. Holzbau |
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I punti delicati
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La struttura di un tetto di legno è molto articolata e quindi richiede un attento studio di tutti i particolari:
- la connessione tra le saette (gli elementi diagonali della capriata), il monaco (il trave centrale che non “lavora” come il frate che prega) e la catena (la trave orizzontale perpendicolare ai muri perimetrali) deve assicurare l’equilibrio tra sforzi verticali e sforzi orizzontali;
- l’appoggio sulla capriata del colmo e di eventuali displuvi deve distribuire equilibratamente il peso proprio del tetto e dei carichi nevosi;
- puntone (l’elemento diagonale della capriata) e catena devono integrarsi nella muratura perimetrale portante per distribuire gli sforzi sulle strutture verticali;
- saetta, puntone e montante verticale devono collegarsi armoniosamente per non creare tensioni tra loro;
- la capriata deve appoggiare perfettamente su un pilastro o sul muro portante, eventualmente anche attraverso una mensola in cemento armato adeguatamente ancorata alla struttura.
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Appunti
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Le Scandole La scandola di legno è un pezzo di natura che trova impiego come materiale da costruzione, non soltanto nello stile tradizionale delle aree alpine, ma anche nelle moderne opere architettoniche come ottima copertura di tetti importanti ed eccellente isolante termico. Per la produzione delle scandole si utilizza esclusivamente larice di ottima qualità, spaccato in diverse lunghezze, secondo i campi di applicazione. Un tetto ricoperto con scandole di legno richiede anche grondaie adeguate, come quelle di legno di larice, nella versione rustica “spaccata” oppure fresata, con i loro ganci di legno. |
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Giochi di ombre e luci
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Una vecchia struttura di legno di un edificio d’epoca, duramente provata dai decenni e da carichi elevati, torna a una nuova vita con una un attento impiego del legno lamellare: una accurata progettazione ha permesso di ripristinare la necessaria staticità e nello stesso tempo ha creato un ineguagliabile gioco, grafico e strutturale allo stesso tempo, tra gli elementi verticali, orizzontali e inclinati, con un mirabile equilibrio tra ombre e luci, vuoti e pieni: un ulteriore esempio, se proprio ce ne fosse bisogno, delle eccezionali capacità del legno lamellare di creare nello stesso tempo struttura e ambiente.
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Appunti
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I tipi di copertura di legno
Le diverse tipologie di struttura e orditura dei tetti di legno prendono il nome dalle regioni d’Italia in cui abitualmente sono state adottate: descriviamo qui le più usate. Il tetto alla piemontese (prima immagine) è costituito da puntoni (travi principali) posti a distanza di due o tre metri appoggiati da un lato sulla trave di colmo e dall’altro sul muro perimetrale; perpendicolare a questi i travetti o arcarecci ad interasse di circa 50/60 centimetri che a loro volta sostengono i listellì, disposti secondo la pendenza del tetto, che supportano i coppi. Il tetto alla lombarda (seconda immagine e disegno) è costituito da arcarecci trasversali alla pendenza che poggiano su falsi puntoni; arcarecci o terzere a loro volta sono sostegno ai travetti e ai listelli di supporto alle tegole. Altra variante del tetto lombardo è quella costituita da capriate ogni 4-5 metri, con travi di banchina, intermedie e di colmo. Il tetto alla toscana o alla romana è costituito dalle travi principali di diametro o lato di 35 centimetri poste ogni 5 metri, su cui appoggiano ogni due metri le terzere da 24×24 centimetri, su cui si situano i travetti da otto o dieci centimetri posti ogni 30; su questi poggiano le tavelle di cotto che con un getto di calcestruzzo isolante supportano le tegole alla romana o i coppi tradizionali. Bonelli
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