UN LOFT TRASPARENTE E LUMINOSO


Un patio interno sul quale si affacciano tutti gli spazi.

La superficie a disposizione e la necessità di aprire la casa verso lo spazio esterno sono stati gli elementi che hanno indotto gli architetti verso una scelta coraggiosa: demolire la copertura di
uno dei padiglioni per costruire una corte interna che offre aria e luce a tutti gli ambienti della casa.

Progetto di Buratti+Battiston Architects
Testo di Maria Galati, architetto
Foto Andrea Martiradonna

All’interno di un vecchio contesto industriale lo Studio Buratti+Battiston Architects ha recuperato un ex capannone degli anni ’50 trasformandolo in un luminoso ambiente. Qui il concetto di loft e di abitazione tradizionale convivono perfettamente.
Il capannone è caratterizzato da due campate quadrate, con copertura a padiglione, e da una corona esterna più bassa, che si sviluppa lungo i due lati a confine. Da una parte l’ampia superficie a disposizione, sovradimensionata
rispetto alle esigenze della committenza, dall’altra, soprattutto, la necessità di aprire la casa verso l’esterno, hanno portato a definire il cuore del progetto: demolire la copertura di uno dei padiglioni per costruire un patio interno privato attorno al quale ruotano tutti gli ambienti e dove collocare uno angolo verde con piscina, caratterizzata da grandi gradoni per le feste o i momenti all’aria aperta.

I fronti interni sul patio sono completamente vetrati
con grandi antoni scorrevoli che “annullano” le pareti.

Piscina, Prealpipool; vasi “Vas – one” di Luisa Bocchietto, Serralunga.

QUALITÀ DELL’INTERVENTO

Centralità del progetto: la necessità di aprire la casa verso l’esterno ha portato allo svuotamento del volume centrale creando un grande patio interno.
Innovazione: la nuova abitazione unisce il concetto di loft, con i suoi spazi aperti, al concetto di casa tradizionale, con i suoi nuclei chiusi e privati.
Uso dei materiali: ogni ambiente ha una particolarità che lo distingue dagli altri, un elemento, un materiale, un colore o un effetto.
Nuove tecnologie: le gole luminose nascoste offrono agli ambienti luce diffusa ed esaltano la composizione dei volumi.

BURATTI+BATTISTON ARCHITECTS, architetti
Gabriele Buratti si laurea in Architettura a Milano nel 1987. Dal 2002 è Professore incaricato di Architettura degli Interni alla Facoltà del Design/3aFacoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Ivano Battiston si laurea in Ingegneria a Trieste nel 1973; ha svolto attività di ricerca nel settore dell’industrializzazione edilizia alla Zanussi di Pordenone; ha insegnato all’Accademia di Brera a Milano ed è stato docente di tecnologia delle costruzioni.
Oscar Buratti si laurea in Architettura a Milano nel 1994; collabora con Emilio Battisti, Klaus Theo Brenner e Gae Aulenti a concorsi nazionali ed internazionali, 1992 – 1994.
Nel 1991 nasce lo Studio BURATTI+BATTISTON ARCHITECTS. I loro lavori spaziano dagli edifici ad uso residenziale, commerciale ed industriale, ad interventi in centri storici e ristrutturazioni di complessi edilizi. Collaborano con Flexform, Acerbis, iGuzzini. Dal 1997 curano l’immagine delle boutiques La Perla e La Perla Uomo.

Pochi arredi di design storico.

Divano ”Extrawall” di Piero Lissoni, Living Divani; tavolino ”Adjustable table” di Eileen Gray, ClassiCon; poltroncine ”LC1” di Le Corbusier, Cassina; tavolino basso “Note” di Piero Lissoni, Cassina; tavolo da pranzo ”Beam” di Piero Lissoni, Porro; sedie bianche ”Panton chair” di Werner Panton, Vitra; lampade da terra ”Arco” e “Toio”,
F.lli Castiglioni, Flos. Poltrona e pouf “UP5 – 6” di Gaetano Pesce, B&B Italia; mobile tv su disegno,
Studio Bidue; lampada “Taccia”, F.lli Castiglioni, Flos.

In Edicola

Mobili cucina, Varenna; cappa e bancone su disegno, Salvione Arredamenti; sedie ”Serie 7” di Fritz Hansen, Arne Jacobsen; lampade a sospensione ”Olvidada” di Pepe Cortès, BD Ediciones.
Nel progetto la parte più ampia e aperta è quella dedicata alla zona giorno, che, a seguito dell’inserimento del nuovo
piano intermedio, risulta caratterizzata da una composizione volumetrica molto articolata e complessa fatta di pieni e vuoti, doppie altezze e viste passanti.

La parete di fondo, dipinta a strisce multicolori, caratterizza l’area
pranzo. È un omaggio a Paul Smith, il fashion designer londinese.

Tavolo da pranzo ”Beam” di Piero Lissoni, Porro; sedie bianche ”Panton chair” di Werner Panton, Vitra; lampada da terra ”Arco” dei F.lli Castiglioni, Flos; pavimento in cemento, Tecnicem; serramenti, S.M.B.

Un diaframma costituito da elementi rotanti in ebano e specchio.

Lavabo ”Slot” e rubinetteria ”Block” di Carlo Colombo, Antonio Lupi; sanitari ”Starck1”, Duravit, di P. Starck; vasca da bagno in limestone, su disegno.

La demolizione di parte della copertura ha lasciato inalterate le travi reticolari originarie in cemento armato. Lo
svuotamento centrale del volume, si contrappone al volume ricostruito dell’interno, in cui è stato inserito un nuovo piano destinato alla zona notte dei figli.
L’unica area che non ha alcun rapporto con il patio è quella della zona notte dei proprietari pensata come un universo
autonomo e privato, dove funzioni e spazi sono integrati in un unico ambiente: attraverso tagli, bucature, trasparenze, la zona letto e quella del bagno si integrano in una sorta di spazio dilatato e fluido dedicato alla coppia.

 

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