In una palazzina anni ‘50, un ampio sottotetto, praticamente inutilizzabile, è stato trasformato in un piccolo, luminoso spazio dove radunare collezioni di oggetti della tradizione contadina delle vallate. A realizzare con tecnica e determinazione questa casa è stato il bioarchitetto Erich Erlacher. L’uso di mattoni di argilla cruda della Val di Non, di legno di abete locale e di doppi vetri che costituiscono il 50% della superficie utile della casa, sono abbinati a sofisticate tecniche costruttive che uniscono il risparmio energetico, alla piacevolezza del vivere nella luce, con il profumo del legno.
In queste pagine, un esterno della casa e due splendide immagini che mostrano la struttura del soppalco/passerella in legno e con parapetto in “nastri” di ferro battuto dalle forme morbidamente arcuate. Nella zona di soggiorno verandata sono raccolti oggetti di antiquariato della zona di Merano e delle valli vicine.
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