Intervista a Paola Lassandro / Interview
Flessibilità e integrazione sono i due imperativi ai quali fare riferimento per trasformare un’abitazione in una locazione “telelavorabile”. Esistono svariate modalità di realizzazione, ma l’obiettivo, oggigiorno sempre più frequente, è il medesimo.
Flexibility and integration are the two imperatives to which we have to refer in order to transform a house in a “teleworking” location. There are various realization methods, but the aim, nowadays more and more frequent, is the same.
D: Quali sono gli accorgimenti necessari per trasformare un’abitazione in una localizzazione “telelavorabile”? R: Per trasformare un’abitazione in una locazione telelavorabile serve l’introduzione di una postazione di telelavoro, intesa come un’entità volumetrica autosufficiente comprendente gli arredi, le attrezzature telematiche e gli spazi d’uso necessari per l’espletamento dell’attività di telelavoro, che può essere disposta in ambiente proprio oppure integrata negli ambienti tradizionali della casa. In ogni caso è bene analizzare quale deve essere l’utilizzo della postazione in termini temporali per evitare la sovrapposizione con lo svolgimento di altre attività. In altre parole si dovrebbero evitare una sovrapposizione temporale di attività incompatibili come ad esempio un’area gioco. La postazione di telelavoro deve essere il più possibile flessibile e funzionale, egonomica e basata sul principio dell’economia di spazio, in altre parole deve essere il più possibile “friendly” nel rapporto con gli ambienti della casa. Inoltre, più il lavoro da svolgere è complesso più le esigenze di privacy vanno tenute conto come in particolare l’isolamento acustico. In teoria tutte le case sono adattabili al telelavoro ma nella pratica va analizzato caso per caso. In un’ottica più generale si può affermare che l’ideazione di postazioni di telelavoro in mobili carrellati per la casa si inserisce in una nuova concezione dell’alloggio, che deve presentarsi il più possibile flessibile nella distribuzione interna degli spazi grazie a pareti mobili e a dotazioni impiantistiche tali da permettere variazioni d’uso di alcune zone funzionali.
Biografia – Biography
Nata a Bari il 27 Marzo 1968, si è laureata nel 1993 in Ingegneria Civile Edile indirizzo Architettura presso il Politecnico di Bari. Nel 1994 ha conseguito il Master of Science in European Construction Engineering in Inghilterra e Spagna.È Dottore di Ricerca in Ingegneria Edile. Dal 2000 è stata borsista post-dottorato presso il Politecnico di Bari – Dipartimento di Architettura e Urbanistica e dal 2001 è Ricercatore presso l’Istituto delle Tecnologie della Costruzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche in Tecnologia dell’Architettura. Ha svolto anche attività didattica presso il Politecnico di Bari e l’Università degli Studi di Roma “ La Sapienza ”.
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Born on 27th March 1968 in Bari , she got the degree in 1993 in Civil Building Engineering specialization Architecture at Politecnico in Bari . In 1994 she obtained a master of Science in European Construction Engineering in England and Spain . She is Research Doctor in Building Engineering. From 2000 she has been a postdoctorate scholarship holder at Politecnico in Bari – Architecture and Town Planning Department – and from 2001 she is Research Worker at the Institute of Technologies of Building of National Council of Researches in Technology of Architecture. She has been also lecturer at Politecnico in Bari and at University “ La Sapienza ” in Rome . |
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Nelle foto: Navigator di Bellato è una worstation così ergonomia che il piano d’appoggio per il mouse è studiato per prevenire la Sindrome del Tunnel Carpale.
Q: Which are the necessary expedients to transform a house in a “teleworking” location? A: To transform a house in a teleworking location, it is necessary to introduce a space for telework, intended as a self-sufficient volumetric entity including furniture, telecom-equipments and spaces of use necessary to the carrying out of telework activity. It can be arranged in one’s own environment or integrated in the traditional environments of the house. In each case, it is good to analyse which is the use of the working space in temporal terms in order to avoid the overlapping of different activities. In other words, it would be good to avoid a temporal overlapping of incompatible activities like for instance a playroom. The working space has to be as flexible and functional as possible, ergonomic and based on the principle of space economy; in other words, it has to be as “friendly” as possible in relation to the house environments. Besides, the more complicated the work to do is, the more careful privacy needs have to be taken into consideration, as in particular the acoustic isolation. In theory, all houses are adjustable to telework but in practise every single case has to be analysed. From a general point of view, we can affirm that the conceiving of telework spaces equipped with trolley furniture express a new conception of house; it has to present as flexible as possible in the inner distribution of spaces thanks to moving walls and such equipped devices that permit use variations of some functional areas.
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