Una fantascienza applicata

Intervista a Raul Barbieri / Interview

Per Raul Barbieri l’Home Work è un concetto architettonico ideale che in questi anni è diventato realtà. A consolidare la possibilità di lavorare da casa propria è stato l’avvento di internet su vasta scala, in grado di assicurare i collegamenti in tempo reale.

According to Raul Barbieri, Home Work is an ideal architectural concept which has become a reality in these years. The coming of Internet on a large scale, able to assure connections in real time, has contributed to consolidate the possibility of working at home.

D: La parola “Home work” cosa le suggerisce dal punto di vista architettonico?
R: Mi fa venire in mente la realizzazione di un ideale, quasi una fantascienza applicata. Stiamo vivendo un momento storico in cui si stanno finalmente avverando molti dei nostri sogni. Anche e soprattutto in virtù della tecnologia e dei suoi sviluppi, possiamo finalmente lavorare in casa, in un ambiente piacevole che ci garantisca piena autonomia e privacy assoluta. Questo fino a pochi anni fa era assolutamente impensabile e rappresenta ovviamente un notevole passo avanti per la qualità della vita.

D: Lei pensa che qualsiasi tipo di abitazione possa ospitare un’attività lavorativa?

R: Assolutamente sì. Basta avere un angolo dove mettere un computer e un archivio; poi, grazie ad Internet, riusciamo a metterci in contatto con tutto il mondo, e lavorare ovunque in tempo reale.

D: Adesso nel mondo ci sono circa 130 milioni di telelavoratori, di cui 60 milioni negli Stati Uniti e solo 4 milioni in Europa, anche se quest’ultimo dato tenderà sicuramente ad aumentare. Pensa che lo sviluppo di questo nuovo modo di lavorare potrà influire sulla progettazione delle nostre case?
R: Credo che questa tendenza sia già in atto, e lo dimostra il diffuso interesse per il recupero ad uso abitativo di strutture destinate in origine ad altre funzioni, come quella produttiva. La casa non ha più solo lo scopo istituzionale dell’abitare; si vuole vivere in senso completo, e siccome gli strumenti attuali ci consentono di vivere il lavoro in casa, automaticamente questa deve diventare un contenitore versatile, che può mutare a seconda delle nostre esigenze. La tecnica si sviluppa continuamente e velocemente, e la casa deve essere concepita in modo da potersi adeguare a questi cambiamenti, con la stessa velocità.

Biografia – Biography

Architetto e industrial designer. Nasce nel 1946 a Milano, dove si laurea in Architettura nel 1972. Dopo alcune collaborazioni, prima con lo studio di consulenza per il design della Olivetti diretto da Ettore Sottsass e poi con Giorgio Marianelli, nel 1989 apre uno studio proprio, nel quale si occupa sia di architettura che di design.Collabora con l’Ecole Supérieure de la Création Industrielle " Les Ateliers " di Parigi e con l’Istituto Europeo del Design di Milano.Tra i vari riconoscimenti che gli sono stati attribuiti, è stato insignito del premio Good Design Award di Chicago nel 1988 e nel 2001, con il progetto del carrello pieghevole Tender.

Architect and industrial designer. He was born in 1946 in Milan , where he graduated in Architecture in 1972. After some collaborations, first with the consulting office for design directed by Ettore Sottsass at Olivetti and then with Giorgio Marianelli, he opens up his own office in 1989, in which he attends to architecture and design. He collaborates with L’Ecole Supérieure de la Création Industrielle “Les Ateliers” in Paris and with “Istituto Europeo del Design” in Milan . Among the various acknowledgements which have been assigned to him, he has been awarded the prize Good Design Award in Chicago in 1988 and 2001 thanks to his project on the flexible trolley Tender.

Nelle foto: Una serie di oggetti disegnati da Barbieri per Rexite, tra i quali la sedia Olivia, ultima creazione del designer.
A
series of objects designed by Barbieri for Rexite, among which of the designer.

Q: What does the word “Home work” suggest to you from an architectural point of view?
A: I think of the realization of an ideal, intending nearly an applied science fiction. We are living a historical event in which many of our dreams are coming true. Also and above all by virtue of technology and of its developments, we can finally work at home, in a pleasant environment that guarantees us full autonomy and absolute privacy. Till a few years ago this was absolutely unthinkable and obviously represents a notable step forward for life quality.

Q: Do you think that any kind of house can accommodate a working activity?
A: Absolutely yes. A corner where you can put a computer and a file is enough; then, thanks to Internet, you can get in touch with the entire world and work everywhere in real time.

Q: Nowadays there are about 130 millions of teleworkers all over the world, of which 60 millions in the United States and just 4 millions in Europe , even if this last datum will tend surely to increase. Do you think that the development of this new working method will influence the planning of our houses?
A: I think that this tendency is already under way; a proof of this is the widespread interest in the reutilization of structures destined originally to other functions (see the productive one) for house purposes. The house has not the institutional aim of living anymore; everyone wants to live in a complete sense, and since the actual tools consent us to work at home, it has automatically to become a versatile container that can change according to our needs. Technique develops continually and quickly, and the house has to be conceived so that it can be able to adapt to these changes, with the same speed.

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