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Il verde nei nuovi progetti
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progetto di Giuseppe Mascheroni, architetto
In un progetto di arredo gli elementi vegetali hanno, purtroppo molto spesso, la funzione di risolvere delle mancanze o dei vuoti progettuali; la loro presenza in casa è un aspetto dello studio dell’arredo che viene considerato solo in una fase successiva, come spesso anche quello della progettazione del giardino in rapporto al disegno complessivo dell’abitazione. Accade allora che le piante in casa abbiano ben poco valore intrinseco e siano intese quasi esclusivamente come strumento per smorzare certi spigoli, attenuare un’eccessiva artificialità dell’ambiente; gli spazi che vanno ad occupare sono quelli di risulta, quegli spazi che non sarebbero altrimenti utili all’economia spaziale della casa; addirittura in alcuni casi le piante in casa sono interpretate come uno status symbol, un oggetto di lusso da mostrare quasi fosse un quadro d’autore o una scultura. Nelle intenzioni di questo progetto c’è invece quella di creare per le piante un luogo specifico all’interno dell’appartamento, un luogo concepito come un’entità formalmente autonoma in cui il verde diventi realmente architettura nell’architettura e non qualcosa di totalmente svincolato da essa o elemento simbolico o puramente accessorio. Davanti alla porta finestra che conduce al terrazzo si è voluta creare una vera e propria scenografia, in cui alle piante conservate all’interno della casa vanno ad integrarsi quelle poste all’esterno con l’intento di annullare per quanto possibile la delimitazione tra dentro e fuori, e proiettare almeno visivamente lo spazio interno verso un orizzonte più lontano.
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La struttura di supporto per le piante, che disegna una sorta di arco intorno al vano della finestra, è in leggere aste di legno di ciliegio, i piani di appoggio in cristallo, estraibili e spostabili a seconda dell’altezza delle piante. In cristallo e legno di ciliegio è anche la piccola scrivania incassata che si appoggia alle due colonne di verde. Una seconda ipotesi progettuale potrebbe prevedere al posto della scrivania un piccolo divano per la lettura, o una cassapanca su cui appoggiare altre piante.
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Questi elementi di appoggio permettono di utilizzare delle specie vegetali a portamento basso o ricadenti, o anche piccole piante preziose e delicate. Sarà necessario stabilire una base di sempreverdi di effetto sicuro e di facile manutenzione: saranno lo scheletro della composizione. A questo sarà opportuno aggiungere piante più piccole, un’orchidea rara, per esempio, o piante fonte dalla vita più breve o comunque sostituibili una volta terminata la fioritura, in modo che sia sempre presente una nota colorata.
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Si potrà utilizzare questa sorta di giardino d’inverno anche per coltivare bulbose precoci come l’Amarillis, e utilizzare i ripiani, soprattutto quelli posti più in alto, per esporre piccoli oggetti o una coppia di vasi, o semplicemente per sistemarvi dei libri. Alla base delle due colonne sono state poste delle felci, degli Ibischi (Hibiscus rosa-sinensis), Fior di cera (Hoya bella), Falangio (Chlorophytum comosum), Aralia (Fatsia japonica), Dieffrebachia (Dieffenbachia amoena).
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In alcuni vasi posti accanto alla struttura sarà possibile mettere a dimora del Bambù (Arundinaria japonica), dei Papiri (Cyperus papyrus) e dei Ficus benjamina. A questa base di sempreverdi sarà opportuno aggiungere, con un avvicendamento stagionale, altre specie: Ciclamini (Cyclamen persicum), Violette africane (Saintpaula jonantha), Stelle di Natale (Euphorbia pulcherrima), Gelsomini (Jasminum). Avranno tutti luce e temperatura ideali per prosperare nel migliore dei modi.
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