La stagione artistica inauguratasi da qualche anno a Terni può essere ritenuta una fortunata circostanza storica, poiché ha avviato un rapporto triangolare tra committenza, artisti, fedeli. Il vescovo Paglia si è fatto portavoce dell’urgenza di rinnovare concretamente la committenza, commissionando opere artistiche e favorendo riflessioni teoriche. Agli Artisti è stato “ridonato il limite” entro cui operare. Un limite sovrabbondante di contenuti teologici e simbologie religiose, di dimensioni liturgiche e bisogni rituali, di effervescenze sacrali e pietà popolare. Alla Chiesa è stato “ridonato il genio” con cui inventare. Un genio ricco di modernità espressiva e di tradizione formale, di impegno compositivo e attenzione Rev. Prof. Carlo Chenis, SDB Cappella della madonna della misericordia Attiguo al transetto destro della Cattedrale di Terni è stato recuperato un ex-oratorio per destinarlo a Cappella feriale dedicata alla Madonna della Misericordia, un’immagine attualmente collocata in una cappella laterale della stessa Cattedrale attribuita alla bottega di Carlo Maratta (fine ‘600). L’impianto iconografico è stato studiato da Padre Gioacchino della Piccola Famiglia di Dossetti ed eseguito dai pittori moscoviti:Valerij Cernoritzky e Anna Sokolova con tecnica di affresco ad encausto. Le pareti saranno dipinte su due livelli: su quello superiore a destra vedremo la Natività di Cristo e le nozze di Cana; a sinistra la Crocifissione e la Risurrezione; sul fondo l’incoronazione della Vergine. In visita al cantiere di restauro dell’edificio destinato a Cappella feriale dedicata alla Madonna della Misericordia. Sopra, a destra S.E.R. Mons.Vincenzo Paglia, a sinistra Don Fabio Leonardis. Sul livello inferiore: storie della Vergine in 15 scene partendo dall’offerta dei Santi Gioacchino e Anna, fino alla Visitazione ad Elisabetta. La zoccolatura di cm. 120 sarà decorata con drappeggi. Lo stile dei due artisti pur dichiarando l’origine bizantina della loro pittura in realtà la riattualizzano con pennellate, a tratti futuristi, tipici dello stile sovietico o majakovskijano. I volti colpiscono per la loro delicatezza, così anche le mani e i piedi per la gentilezza del tratto.
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